I CONTROLLI DI FOLLOW-UP

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    La vertigine non è paura di cadere....ma voglia di volare !!!!!!!

    Group
    Mod. globale
    Posts
    5,632
    Location
    Molise

    Status
    Offline
    Il programma di Follow-up, attraverso periodici controlli clinici e strumentali, consente non solo di acquisire ulteriori lumi su quella che e la naturale evoluzione della malattia stessa, valutando l’intervallo libero da malattia, ma anche e soprattutto, di evidenziare in fase asintomatica eventuali riprese di malattia locale o a distanza in modo da poter intervenire tempestivamente per porvi rimedio con i più appropriati mezzi terapeutici.
    Esiste un follow-up passivo, oggi non più utilizzato; in tale programma, solo dopo la ricaduta, si eseguono gli accertamenti e quindi si effettua il trattamento opportuno, ma si corre il rischio di « perdere l’autobus della vita ».
    Quello oggi utilizzato da tutti i centri di senologia e il follow-up attivo, più conforme con i principi di diagnosi precoce di recidive e metastasi che favorirebbe un approccio terapeutico più efficace migliorando quest’ultimo la qualità di vita della paziente cancerosa. A questo, bisogna aggiungere una partecipazione attiva della paziente che favorisce di molto i compiti del sanitario. Per meglio definire la sorveglianza oncologica delle pazienti, e indispensabile quindi conoscere a fondo sotto i più svariati aspetti, la storia naturale di tale neoplasia per indirizzare le indagini verso gli organi più frequentemente sede di ripresa neoplastica e quindi la sorveglianza sarà soprattutto indirizzata verso la cicatrice operatoria, l’apparato scheletrico, l’apparato respiratorio, i tessuti molli, il fegato.
    Oggi si segue la malattia, una volta scoperta, in modo dinamico, attivo.
    Infatti un follow-up basato sulla precoce documentazione della ripresa neoplastica dopo la terapia primaria e un cardine fondamentale se si tiene presente che il trattamento successivo può essere efficace e rendere possibile un aumento della sopravvivenza.
    Tuttavia anche se non esiste un programma ufficiale di follow-up, le esperienze acquisite fino ad oggi indicherebbero che esami clinici e strumentali, ripetuti troppo frequentemente non sembrano migliorare l’accuratezza diagnostica e creerebbero eccessivi problemi psicologici alle pazienti. D’altronde si può anche dire che l’intervallo tra comparsa di metastasi asintomatiche e manifestazioni cliniche e breve e non sembra influenzare negativamente il decorso della malattia.
     
    .
0 replies since 11/8/2008, 21:01   266 views
  Share  
.