Diagnosi precoce

Per me invece è stata provvidenziale la mammografia, sia perchè non facevo e non sapevo fare l'autopalpazione, sia perchè le calcificazioni erano tante ma non palpabili.

Per le mammografie sentivo che adesso esiste un tipo diverso che è una sequenza di immagini così da consentire di scoprire con maggiore attendibilità se c'è qualcosa di sospetto. E poi che sarebbe bene che quando si fa la mammografia si venga anche visitate, perché in base alla densità del seno non è detto che con la mammografia si riesca a vedere tutto e quindi può essere necessario completare con altre indagini diagnostiche. Comunque il fatto di aver divulgato nelle donne l'utilità dell'autopalpazione, è stato un bene, anche se io ancora adesso non ho imparato a farla. E quanto alle mammografie, se non fossi stata invitata a farla con lo screening, non avendo sintomi, probabilmente avrei scoperto di avere il cancro quando ormai sarebbe forse stato troppo tardi per intervenire, oppure avrei potuto salvarmi ma con danni molto maggiori di quanto si sia verificato. Avendo fatto la radio, c'è qualche conseguenza a livello polmonare, ma in misura minima. E non ho dovuto fare mastectomia nè svuotamento ascellare, e questo grazie alla mammografia che mi ha trovato il cancro quando, pur essendoci tanti piccoli inizi sparsi, non avrei saputo accorgermene con l'autopalpazione ed anche la visita senologica non era in grado di accertarne la presenza. Quindi io ancora oggi dico grazie allo screening mammografico. E da ciò ho preso l'impulso a fare anche lo screening ai polmoni con la TC a basso dosaggio, sperando di non trovarci niente di preoccupante, e invece da lì è poi partita un'altra storia.

Beba, direi che, da un primo sguardo, puoi stare veramente tranquilla. Non penso ci siano probabilità di ripresa, nè che ci possa essere rimasto qualcosa in circolo. E poi, eliminata la causa che con tutta probabilità te l'aveva fatto venire, hai un motivo in più per fare sonni tranquilli.

Lalla, infatti quando usano strumenti antiquati per la mammografia, o se la mammografia di screening è vista da qualcuno che neanche ha visto la paziente e ne guarda una sfilza una dietro l'altra, e manda a casa soltanto l'esito quando ritiene non ci sia niente di sospetto, una donna magari si sente tranquilla e invece le cose stanno diversamente. Anche se gli screening di massa sono comunque un aiuto, soprattutto nel caso di chi altrimenti non si farebbe carico di allertarsi al riguardo, l'ideale è farsi seguire da qualcuno, portarsi a casa le mammografie che così possono essere mostrate a chi ci segue e che se lo ritiene opportuno ci fa fare altri accertamenti. E poi, rivolgersi al nuovo tipo di mammografie, che è come se facessero la foto del seno a fettine, consentirà un esito sicuramente più accurato.

A settembre inizierà uno studio per dimostrare che con un semplice pap test sarà possibile conoscere il rischio individuale di sviluppare uno dei quattro tumori femminili più frequenti (seno, ovaio, collo dell’utero, endometrio). Questo l’obiettivo di FORECEE, un programma di ricerca finanziato dalla Commissione Europea. Io, se mi accettano, vorrei partecipare allo studio. Lo IEO fa parte delle strutture che aderiscono, ma per il momento non ha pubblicato le modalità per candidarsi.

Falena, in realtà è da quando mi è stato diagnosticato il cancro al seno, che ho iniziato a documentarmi per affrontare meglio la situazione, convinta che, sapendo come stanno le cose e quello che si può fare per porvi rimedio, sia possibile dominare il male piuttosto che esserne dominate. Anche approfondire per quanto riguarda le cure, come vengono fatte ed i loro effetti collaterali, aiuta ad affrontarle senza la paura dell'ignoto, e mette in condizioni di porre qualche domanda ai medici. Conoscere le sigle degli istologici (ancora non sono riuscita del tutto a scoprirne i significati, ma spero in seguito di avere più fortuna al riguardo), e la classificazione oncologica, penso sia ugualmente importante per avere un quadro esatto della situazione e di quale futuro ci si potrebbe aspettare. E ora mi sto appassionando a seguire le novità in campo oncologico, che renderanno sempre più semplice affrontare questa patologia che nel tempo riguarda un sempre maggior numero di persone. Per me era stata una scoperta anche prendere atto che il 10% delle persone che si ammalano di cancro al seno sono uomini.