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Sono Ada. La mia storia potrebbe essere definita "Confesso di non aver vissuto" e per cause indipendenti dalla mia volontà. Però ho avuto la fortuna di trovarmi quasi per caso ad essere una paziente IEO, in quanto lo screening dal quale risultava la presenza del tumore, per la prima volta mi aveva messa in contatto con questa struttura. È stato come entrare a far parte di una famiglia. Seguita nella migliore maniera sotto ogni aspetto, e rassicurata fin dal primo momento dai sanitari, ed in particolar modo dal senologo al quale mi sono rivolta in regime di libera professione, ho potuto affrontare serenanente l'intervento e le fasi successive.
Ora sono nella fase della terapia ormonale e dei controlli, che affronto senza timore. Spero ovviamente di non imbattermi in altre brutte sorprese, ma se così fosse, allo IEO mi sento in buone mani.. -
Mamma pelatina.
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Cara Madiada...benvenuta...aspetto di conoscerti meglio...visto che le perline mi hanno insegnatoi che siamo tanto di più del nostro tumore...e per combattere dobbiamo partire da quello...un abbraccio . -
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Grazie, Mamma pelatina. Mi fa piacere essere tra voi. . -
Sonia 65.
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Ciao Ada, siamo tutte delle "prescelte", anche se avremmo fatto volentieri a meno di quello che ci è capitato in sorte. Ti ho incrociata in altre discussioni e mi sembri una persona informata e sufficientemente grintosa da affrontare il K a muso duro. Se vuoi racconta qualcosa di te, non del percorso di malattia, ma di ciò che sei e che fai. Mi incuriosisce il "confesso che non ho vissuto"... Ogni giorno è una rinascita, un calice, dolce o amaro, da bere comunque fino in fondo... . -
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Sonia 65, grazie per l'invito a raccontare un po' di più. Per ora sento di poter dire che, confronto allo scampato pericolo, qualche anno addietro, di non essere più nel mondo dei vivi ad opera di una persona che non era mia intenzione conoscere in senso biblico, e che l'unica salvezza mi è potuta venire da una soluzione irrituale, consegnandomi ad una struttura sanitaria, ... (mi fermo qui, anche se ci sarebbe tanto altro da aggiungere) la comparsa del cancro, al confronto, mi è apparsa decisamente meglio gestibile. . -
lunabianca2008.
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Benvenuta cara e pensarti nella fase ormonale vuol significare che sei nel periodo terapeutico di prevenzione che ci servirà per il nostro cammino futuro.
Dal tuo continuo mi sembra che vuoi farci intendere in tono rassicurante per te che sei uscita da un altra parentesi che forse ti ha messo maggiormente a dura prova.
La vita comunque ci ha insegnato che è sempre piena di sorprese, ma l'importante è sempre riuscire a vedere il sole in fondo alla nostra strada.
Forza tutta ed un felice nuon pomeriggio a te!!
lunetta
Edited by lunabianca2008 - 5/6/2015, 13:40. -
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Grazie lunabianca2008, effettivamente le difficoltà quando si riesce ad andare oltre rafforzano. Io non ho avuto la possibilità di vivere le comuni gioie nelle varie età, riguardo famiglia, affetti, amicizie, perché, oltre al fatto di essere originaria di un paesino dove i pochi coetanei del luogo vivevano a molta distanza dalla mia abitazione, trasferitami altrove era pressoché inevitabile, date le premesse, fare un matrimonio sbagliato, dal quale è nata una figlia, che al momento della separazione il padre ha portato con sè altrove, e io oltre a non avere l'energia per lottare ho ritenuto meglio per la ragazzina non metterla al centro di una lotta che non si sa come avrebbe potuto finire, avendo io ormai perso tutte le energie nel tentativo di far funzionare un matrimonio inesistente sotto il profilo della condivisione intesa in ogni senso.
Ancora non bastasse, nel voler tentare di rifarmi una vita, quella determinata persona che aveva ordito quell'evento fatale, prima di arrivare a tal punto aveva fatto il possibile per isolarmi da tutti, ed ha potuto farlo essendo nell'ambito di quel lavoro che dovevo comunque tenermi stretto per mantenermi.
Il cancro è stata una svolta, che vivo con serenità, e cerco per quanto possibile, la gioia nelle piccole cose.
Oggi ho partecipato al casting di Donna Moderna, e sul sito fra qualche giorno metteranno due foto. È stata una bella esperienza.. -
raggiodicuore.
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Cara Madiada,
sono contenta di poterti accoglienti nella tua casetta.
Hai vissuto esperienze nn facili, purtroppo la vita è così, ma sei forte e coraggiosa e hai saputo riemergere. È proprio vero ciò che per il bruco è la fine del mondo, per la farfalla è la vita! Così è per noi, potrà finire un periodo, un'esperienza, possiamo aver incontrato il nostro amico k, ma noi saremo sempre pronte a rinascere come farfalle e ad apprezzare la bellezza della vita.
Un bacio. -
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La vertigine non è paura di cadere....ma voglia di volare !!!!!!!
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Ciao Madiada, bè della serie ......"in quanto a dolore ho già dato" però la vita non ci mette mai al riparo da niente, importante è però che tu abbia fatto dell'esperienza cancro un punto di svolta della tua vita, perchè chiunque ci è passato sa che dopo non si è mai più le stesse persone, ne si pensa allo stesso modo di prima.
E come vedi siamo qui, a darci supporto in questo difficile percorso per condividere le paure, le gioie e ogni sensazione che quotidianamente viviamo.
Anche io nonostante lontana da Milano, ho scelto di farmi operare e seguire ancora oggi allo IEO, con tutte le difficoltà che la distanza mi ha imposto, condivido che sia un centro d'eccellenza, ma non è l'unico in Italia, meno fortunata sono stata con la ricostruzione, ma capita anche nelle migliori famiglie
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Grazie raggiodicuore e Isotta62, l'importante è evitare di farsi prendere dallo sconforto, e fare il possibile per gratificarci anche con quelle piccole cose alle quali normalmente non si darebbe importanza. . -
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Benvenuta Madiada, ...ho letto che ne hai passate un bel pò anche tu,. 
..la vita spesso non ci risparmia nulla, anche riguardo a vicissitudini e a delusioni,. 
..ma noi ormai siamo delle guerriere e quindi abituate a lottare!
l'incontro con il cancro non è certo una cosa da poco,...
...e qui lo sappiamo bene! Quasi tutte noi abbiamo conosciuto da molto vicino questa bestiaccia! Si passano tanti momenti difficili, tante sofferenze e tante paure... 
... ma è anche vero che per fortuna molte volte se ne esce ancora più forti e ancora più tenaci!
Io vivo molto al sud e quindi per me non è facile raggiungere Milano, per cui ho sempre cercato di curarmi in loco, sperando ovviamente nella struttura ospedaliera e nella preparazione degli oncologi che ho conosciuto qui. Diciamo che comunque almeno in una cosa sono stata fortunata, un mio amico medico che era presente all'intervento, ha "suggerito" al chirurgo che stava operando di prendere altri due linfonodi ascellari, ...(quelli sentinella erano puliti...) e meno male,...gli altri tolti invece erano già presi...
Forse il Signore ha pensato che non era la mia ora,... ...ed io Lo ringrazio di cuore per questo! 
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Grazie Perlina'59. Anche tra le tante prove che la vita ci riserva, io sono comunque convinta che lassù qualcuno ci ama e fa in modo che sul nostro cammino possiamo incontrare delle opportunitå che vengano in nostro soccorso. . -
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Si, sono proprio d'accordo con te!
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Racconto come è cominciato l'iter del mio cancro al seno
Dopo aver fatto la mammografia dalla quale risultavano le calcificazioni sospette, ero stata richiamata per portarmi a conoscenza della situazione, e io ho pensato che si stavano sbagliando. Arrivata nella struttura sanitaria ho dovuto convincermi che qualcosa di anomalo c'era. Però ho pensato che poteva trattarsi di una formazione non patologica.
Sono stata tranquillizzata, era luglio, che non c'era nessuna urgenza di intervenire e che se avevo prenotato una vacanza non c'era necessità di rinunciarvi. Al tempo stesso mi era stato chiesto se, nell'ipotesi di essere subito convocata, avrei accolto l'invito, al che io ho risposto che sarei stata immediatamente disponibile. Due giorni dopo sono stato convocata per la biopsia eco-guidata, praticamente il venerdì mattina ho ricevuto la telefonata e sette giorni dopo ho fatto la biopsia, portando anche gli esami del sangue (venerdì ho chiesto un permesso dal lavoro per andare dal mio medico per la prescrizione degli esami del sangue, il sabato ho fatto il prelievo e il lunedì successivo ho avuto l'esito da portare in ospedale il venerdi della stessa settimana, al momento di fare il mammotome ). Mi sono sottoposta alla biopsia, e nel momento stesso in cui veniva fatta mi hanno confermato che si trattava di calcificazioni fortemente sospette. Io ancora non ero convinta, e a chi mi stava comunicando che la situazione era abbastanza chiara io ho risposto che fino al momento dell'esito avrei continuato a pensare che non avevo il cancro.
Qualche giorno dopo ho avuto l'esito, e io non sapevo a quel punto cosa avrei dovuto fare. Non avevo nessun punto di riferimento, e giravo per l'ospedale a cercare di avere una risposta. Qualcuno infine mi ha detto che potevo chiedere a chi aveva firmato il referto, e io così ho fatto. Questi mi ha messa al corrente che avrei dovuto rivolgermi ad un senologo per essere messa in lista di attesa, e le ipotesi erano per la scelta del medico in libera professione o il passaggio attraverso la ASL. Io non avevo un mio senologo di fiducia, e pur sapendo che allo IEO la professionalità è elevata e tutti i chirurghi sono molto bravi, ho preferito scegliere chi avrebbe dovuto accompagnarmi nel percorso, e sono stata contenta della scelta fatta perche già alla prima visita mi aveva messa a mio agio e tranquillizzata, cosicché ho avuto modo di affrontare l'imtervento chirurgico con una certa serenità. Mi ponevo però il problema di quale sarebbe stato il risultato estetico, trattandosi di ampia quadrantectomia e biopsia del sentinella ( poi è stato tolto anche un linfonodo di primo livello) ma mi è stata fatta in sede di intervento anche la ricostruzione ghiandolare della mammella ottenendo un risultato decisamente apprezzabile. Avevo segnalato il mio dubbio all'infermiera del reparto, e prima dell'intervento non c'è stato alcun contatto col chirurgo che avrebbe effettuato l'intervento. Al mio risveglio il chiurgo mi aveva chiesto se mi sentivo tranquilla, e io ho avevo ribadito che ero tranquilla anche prima dell'intervento, al che mi sono sentita ricordare quale era il mio dubbio dal punto di vista estetico. Posso realmente dire di aver trovato sensibilità e attenzione. Anche se si tratta di affrontare una patologia che tuttora fa tante vittime, essere seguiti da chi ha veramente a cuore la salute psico-fisica del paziente, fa la differenza.
Per ora mi fermo qui.. -
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Cara Madiada, hai vissuto una storia molto difficile, anche piu' penosa del k... ed e' forse proprio per questo che riesci a tirare fuori qs grande forza per affrontare il tuo male. Sei corrazzata.
Ti auguro ogni bene. Vai avanti cosi', donna forte che sei...
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Capita ad una donna su 8/9 di avere un tumore al senoIo rientro tra le prescelte |
