richiesta info sulla cuffia termica

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  1. serena2
     
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    Ciao Siobhain,
    come ha scritto la nostra Tabata, freddo o non freddo i capelli si perdono.

    ti riporto quanto ho trovato sul sito AIMAC
    Tra i metodi fisici uno dei più semplici prevede l’utilizzo di una termo cuffia (comunemente detta casco di ghiaccio), che, provocando una vasocostrizione, riduce il flusso di sangue ai follicoli durante il picco di concentrazione del farmaco chemioterapico, e di conseguenza ne limita l’assorbimento a livello cellulare.

    L’efficacia di questo metodo dipende dal tempo in cui s’indossa la cuffia: se questo è superiore a 90 minuti le percentuali di successo possono raggiungere il 76%. Il fattore limitante alla diffusione di questo metodo sono gli effetti collaterali (cefalea, sensazione di freddo, mancanza di confort o disagio) che spesso provocano l’interruzione del trattamento preventivo. In particolare, ottimi risultati si ottengono con l’innovativa cuffia ipotermica (o scalp cooler), che tramite un casco collegato ad un’apposita apparecchiatura abbassa la temperatura del cuoio capelluto in modo costante a 4° centigradi. Il vantaggio è legato proprio al fatto che la temperatura è costante e ben distribuita sul cuoio capelluto, risultato difficile da ottenere con metodi più grossolani come il casco di ghiaccio. Inoltre, la cuffia ipotermica è molto ben tollerata dai pazienti, con rari casi di interruzione del trattamento. Da tenere presente che il successo del trattamento varia da paziente a paziente e a seconda del regime chemioterapico. La cuffia termica è attualmente disponibile soltanto presso i reparti di oncologia degli ospedali di Avellino, Ferrara e Piacenza, ma a breve sarà in funzione anche presso altre strutture.
     
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32 replies since 17/1/2013, 01:17   15004 views
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