Insieme per vincere - Cancro al seno e non solo

Posts written by trixina

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    Grazie Annarella, dopo la tua segnalazione lo sto usando anch'io e confermo che serve,
    hai fatto bene a indicarlo anche in questa sezione.
    Tiziana
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    Pia carissima, noi donne tendiamo sempre a "prendercela" troppo per tutto, bisogna imparare a tralasciare qualcosa, non possiamo arrivare sempre a tutto.
    Grazie per gli auguri per il maritino.la prossima chemio è giovedì,sempre che l'emocromo sia a posto.
    Un abbraccio e,mi raccomando, stai su di morale.
    Tiziana






    Edited by liana62 - 18/8/2009, 21:27
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    Tumori seno: scoperto legame tra una gene
    e la tossicità della chemioterapia
    L'espressione del gene HER2 può indicare quali donne possono beneficiare davvero di uno dei trattamenti più utilizzati

    GENOVA - Di tumore del seno si guarisce sempre di più ma la chemioterapia fa ancora paura: oggi però si è compreso come limitare la tossicità delle terapie. Un'equipe italiana ha infatti identificato un legame diretto fra l'espressione di un gene, l'HER 2, e l'effetto benefico delle antracicline, una fra le più diffuse classi di chemioterapici. Questi farmaci antitumorali sono infatti efficaci nel prolungare la sopravvivenza della donne in cui il tumore esprime il recettore HER2, ma non offrono invece alcun beneficio in chi è HER2 negativo, il 70% del totale. Lo indica uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell'Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova e dell'Università di Genova. «La mancanza di beneficio delle antracicline nelle pazienti HER2 negative suggerisce che a queste donne possano essere evitati gli effetti tossici di questi chemioterapici e mette in dubbio l'utilità di utilizzarli in maniera indiscriminata» affermano gli autori. Sulle circa 10 mila pazienti trattate ogni anno con chemioterapia «adiuvante» in Italia, ben 7mila (2 su 3) potranno evitare i rischi associati alla terapia a base di antracicline, e anche alcuni effetti tossici, come in particolare la perdita dei capelli. La ricerca è stata pubblicata il 2 gennaio 2008 sul Journal of the National Cancer Institute, prestigiosa rivista americana d'oncologia.

    LO STUDIO - Alessandra Gennari, oncologa dell'IST e dell'Università di Genova, Maria Pia Sormani, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze della Salute della stessa Università e Paolo Bruzzi, direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell'IST, insieme ad altri colleghi dello stesso Istituto e dell'Università, hanno raccolto e combinato i risultati di otto studi che mettevano a confronto i regimi chemioterapici a base o meno di antracicline, e che riportavano anche i dati sulla positività o meno del recettore HER2. Sul totale delle donne studiate, circa il 30% aveva un tumore che esprimeva il recettore HER2 (detto anche tumore HER2 positivo). Mentre in questo sottogruppo l'effetto benefico delle antracicline è stato confermato, e anzi è superiore a quello riportato in precedenza su pazienti non selezionate, nel restante 70% delle pazienti (HER2 negative) non si è osservato alcun vantaggio.

    CONSEGUENZE - L'importanza di questo studio deriva dalla diffusione del tumore al seno, e dalla frequenza con cui vengono utilizzate le chemioterapie adiuvanti per ridurre il rischio di recidive: ogni anno in Italia circa 36 mila persone si ammalano di questo tumore e, anche se la maggioranza delle pazienti operate radicalmente (33-34 mila) potrebbero essere in effetti già guarite, non è oggi possibile identificare preventivamente la quota in cui la malattia si ripresenterà.
213 replies since 9/1/2008
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