mi chiamo Roberta..

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    Cercare di sopravvivere nonostante tutto.

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    Io non ho considerato un ripiego la visita a pagamento, ma l'opportunità di scegliere, per una patologia così importante come quella oncologica, un senologo che mi ispirasse fiducia, al quale poter esporre tutti i miei dubbi in una atmosfera serena, che avesse una parola di conforto, col quale mi trovassi a mio agio nel chiedere chiarimenti. Avrei potuto rivolgermi al SSN, ed ero già andata dal medico di base a richiedere l'impegnativa, ma dopo qualche ora di riflessione ho cambiato idea. Avevo da poco ultimato un lavoro dentistico di alcune migliaia di euro, e mi sono detta "Ho speso tutti quei soldi per il sorriso e per masticare, e per qualcosa che ha il potere di uccidere non sono disposta a spendere nulla?" E quindi ho poi contattato il chirurgo che maggiormente mi ispirava fiducia affinché mi rendesse lieve il percorso che mi attendeva.
     
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    ..meglio sorridere e scordare, che dal ricordo esser tormentato....

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    No, Madiada, non parlo di "ripiego" ma di "ricatto". Perchè mai ho accettato questa cosa. Anche prima che ciò capitasse a me. Quando una persona si ammala diventa fragile, vulnerabile e spaventata. Cerca di salvare la pelle. Mai ho accettato il fatto che se ti metti in lista di attesa per un esame importante arrivi ad aspettare sei mesi. Se lo fai a pagamento lo hai in 24 ore. E' una cosa che mi fa orrore. Ma così è. E da questo, vedo i medici come i politici. Vogliono solo mangiare a sbafo. Io non credo nella loro "tenerezza", nella loro "comprensione", nella loro "umanità". Dietro la carezza che fanno ad un malato, c'è la certezza che portano a casa come minimo un paio di cento euro. Quella carezza che al malato e ai suoi parenti sembra un gesto di alta umanità, che poi ci si racconta a casa: "madoo, il dottore ha dato un buffetto a mamma e le ha sorriso" come se fosse Cristo sceso in terra....in realtà, per noi piccoli esseri travolti da una cosa immensa e ingestibile,è un atto di affetto. Per loro è solo denaro contante. Di noi non gliene importa proprio niente. A nessuno.
     
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    La vertigine non è paura di cadere....ma voglia di volare !!!!!!!

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    Mi spiace dirlo, ma io sono pienamente d'accordo con Roberta, certo ci sono le eccezioni ma per la maggior parte dei medici siamo lavoro e dietro guadagno, punto.
    E non lo dico per dire, ma ci sono passata anche io ho fatto il primo intervento a pagamento perchè impaurita di non fare in tempo e che nell'attesa il mio K si propagasse in ogni dove ancora adesso sento addosso la colpa di aver sottratto quei soldi alla mia famiglia, magari agli studi dei miei figli non essendo io una che naviga nell'oro. E questo non lo trovo giusto.
    Anche ora continuo a pagare le visite di controllo solo per avere la certezza di trovarmi davanti il mio oncologo.
    Ma il discorso sarebbe lunghissimo, non parliamo del famoso follow-up....non sempre si rispettano i tempi perchè le strutture sanitarie sono stracolme, la prevenzione....... dove una mammo che con il SSN non si può fare più ogni anno, ma a 18 mesi, insomma care amiche mi viene da dire solo una cosa......povero chi si ammala in questa nazione, oltre il danno la beffa !!!!!
     
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    ma, ripeto io non pago le visite di controllo , i miei appuntamenti sono regolari , anzi la prima visita con la senologa l' ho fatta a pagamento e lei stessa mi ha avvisato di non farlo più perché ci pensa il cup .
     
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    Io, comunque pago solo le visite, per mia scelta, perchè con quel medico mi trovo perfettamente a mio agio. L'intervento è avvenuto con il SSN come tutti gli altri accertamenti diagnostici. Potrei fare con il SSN anche le visite, ma mi troverei con medici probabilmente ogni volta diversi, e io preferisco poter continuare con il medico che ho scelto. La visita è in libera professione in ospedale proprio perché ho preferito scegliere il medico che io volevo anziché farla con un medico proposto di volta in volta dalla struttura ospedaliera, tutti validissimi, ma io volevo quello che ho scelto.
     
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    Roberta, potresti anche rivolgerti alla Lilt, le visite sono a pagamento ma le cifre sono decisamente basse. Non so se le tariffe cambiano da una città all'altra nè conosco le tariffe attuali, ma io nell'ottobre 2007 avevo pagato alla Lilt di Milano soltanto 25 euro per una visita senologica, e me la avevano fatta entro pochi giorni. Facendo il confronto con il ticket che avrei pagato fruendo del SSN la differenza non era particolarmente rilevante. Purtroppo ora col SSN , grazie a tutti i tagli che sono stati fatti, se facciamo il bilancio tra ticket e tempo di attesa, la situazione non è delle migliori. E capita che le medicine meno costose si possono avere pagando un ticket, mentre magari quelle più costose vanno pagate integralmente (es. Actonel per l'osteoporosi), così come le pomate da applicare in corso di radioterapia, ed altro ancora.

    Edited by Madiada - 22/9/2015, 14:36
     
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  7. lunabianca2008
     
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    Roberta ho letto ora la tua storia e leggo che sei di Roma.
    Io sono stata operata al San Andrea, dopo mammo e rm in cui si è visto il nodulo.Ho fatto la visita da Amanti, chirurgosenologo, umile, rispettoso, preparato medico che cerca di far del suo meglio in una struttura si nuova, ma con i finanziamenti che il Governo approva, tagliando sempre di piu'. Raccogli tutta la documentazione e prenota. Ti sento sciettica però....non devi lasciare passare del tempo e dire non importa se passa del tempo... tanto sono sola. Prova a chiamare il coup piu volte al giorno o chiedi direttamente la visita al senologo.
    Mi permetto di eprimere un mio parere sui medici e sulla ricerca, io ho molta fiducia in loro. Non pensare però che siano senza una loro sensibilità. Fare il medico e stare a contatto con chi sta male, non è piacevole. Credimi. Vedere il male ogni giorno per il medico non è fortificante, dietro di loro c'è una mente ed un ragionamento sensibile ed umano. Aiutare a guarire è il loro compito grazie alla ricerca che propone le terapie e loro possono applicarle. La morte di un paziente è una sconfitta.
    Impariamo ad aver fiducia in loro e non deprezziamoli. Non quantifichiamoli economicamente, quando poi spendiamo per delle frivolezze come un paio di scarpe, una borza di marca. Poi nel gruppo ci sono le pecore nere, ma sono nel marcio di ogni professionalità. Tipo un progetto fatto di un palazzo che poi nella sua struttura fatta con poco ferro e cemento,crolla ed uccide chi lo abita.
    Roberta cara, forza tutta, siamo con te e ti auguriamo che tutto andrà per il meglio.
    Un abbraccio.
    Lunetta
     
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    Lunetta, sono pienamente d'accordo con te. Io, facendo le visite a pagamento, spendo all'incirca per ogni visita quanto mi andava in sigarette in poco più di un mese.
    E il professionista al quale mi sono affidata è sensibile ed ha una forte carica di umanità. Andare ai controlli per me non è mai motivo di ansia (lo potrebbe diventare nel caso di ripresa della malattia), mi sento in buone mani.
     
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  9. Sonia 65
     
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    Da medico, mi sento chiamata in causa per spezzare una lancia a favore della categoria. Le motivazioni che spingono a fare il medico, tranne eccezioni che non voglio commentare, sono legate alla pulsione a fare qualcosa per alleviare le sofferenze e per tenere (onnipotentemente? Narcisisticamente? Anche, probabilmente!) lontana la morte. Con le difficoltà che attraversa attualmente la sanità italiana e con il clima di rivendicazioni e denunce in cui siamo costretti ad operare quotidianamente, ben pochi fanno questo mestiere per guadagno o prestigio. Fare il medico significa mettersi al servizio degli altri, fare turni massacranti per essere pagati proporzionalmente meno di altre categorie, fare ogni giorno i conti con pastoie burocratiche che rendono complesso il nostro agire. Certo, anch'io conosco colleghi privi di sensibilità da cui non mi farei curare un brufolo, ma, scusatemi tanto, non accetto che si faccia di ogni erba un fascio e che si pensi a noi come a degli sciacalli che lucrano sulla pelle altrui. Il mio percorso chirurgico-oncologico-radioterapico (reso assai più penoso dall'essere sempre perfettamente consapevole di cosa stava accadendo, senza sconti) è stato attraverso il SSN, mi sono affidata a chi mi era stato consigliato e ho trovato persone e ambienti empaticamente e tecnicamente adeguati. I pazienti non sono "numeri", se lo sono per qualcuno non significa che tutti noi siamo solo dei fanfaroni. Scusate, non posso accettare etichette generalizzate. Posso accettare "il dr. X è un coglione", l'ho detto tante volte anch'io... Ma che tutti siamo così no. Io faccio il mio lavoro a volte gratis (e da psichiatra e psicoterapeuta faccio anche libera professione), senza distinzione tra chi viene privatamente, chi viene in convenzione, chi è ricoverato in reparto. E come me tanti colleghi che conosco e stimo. Non vogliatemene, ma trovo superficiali e stolidi i pregiudizi.
     
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  10. raggiodicuore
     
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    Scusate, ma nn posso esimermi dal commentare e mi unisco alle parole di lunetta e sonia.
    Dobbiamo distinguere tra medici e burocrazia che nn hanno scelto, ma alla quale devono sottostare in quanto dipendenti.
    Ho fatto la prima visita dal senologo a pagamento, perché nn volevo capitare sotto le grinfie di qualcuno, ma con 120 euro pagati una sola volta, sono stata seguita e prenotata in tutto da lui e con quel primo importo sono stata ricevuta una decina di volte.
    Ho girato molti ospedali, sia per me che per mio marito, ho conosciuto persone disponibili e competenti che passavano in ospedale molte più ore di quelle pagate, ho visto medici metterci passione, la faccia, lo studio e anche la tenerezza. Ho visto medici andare a trovare pazienti all'ospedale nel tempo libero e lavorare insieme per trovare la soluzione ad un problema (è ti parlo di mio marito nn per sentito dire), ho visto medici avvicinarsi e chiamarti a consulto solo perché quel giorno nn sorridevo (e ti parlo di me).
    Quindi nn facciamo di tutta l'erba un fascio, ci sono i medici strong ed arrivi ti, come in ogni settore, ma nn solo, poi una giornata no può capitare a tutti, a voi nn girano mai le scatole?!
    È vero che fa più un rumore un albero che cade che una foresta che cresce, ma impariamo a sentire la foresta ...
    Dobbiamo credere nella medicina e nella ricerca perché nda queste dipende la nostra vita!
     
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    Raggio, Sonia, Lunetta, mi trovate pienamente d'accordo. Come in ogni altro campo, meglio non generalizzare. E, a livello personale, io non ho mai avuto di che lagnarmi.
     
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    Non voglio sollevare un vespaio. E' una mia opinione. Può essere che mi ricrederò, può essere che no....resta una mia opinione. Senza rancore.
     
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    Buona notte, Roberta. Ma non trascurare la tua salute. La tua vita merita attenzione, come le vite di noi tutte. Quello che soprattutto vorremmo è soltanto che tu non lasciassi passare tempo prezioso. Già ti sei finora parecchio trascurata, a mio avviso, e quello che si vorrebbe è spronarti a prenderti adeguatamente cura di te.
     
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    Mi spiace se alcune di voi si sono sentite parte in causa, io per prima ho detto "con le dovute eccezioni" e poi il medico è parte di un sistema, ed è il sistema che non funziona. Certo non generalizziamo, ma non lo facciamo neanche per eccesso di buonismo, ogni realtà è diversa, ogni ospedale è diverso, ogni regione è diversa, credo che nessuno si faccia un'opinione negativa se vive esperienze positive o no????

    Con questo chiudo e dico anche io a Roberta di non perdere tempo di cercare la sua strada qualsiasi sia ma di iniziare a far qualcosa, anche se devi pagare la visita iniziale poi sarà il medico ad indirizzarti per l'intervento con il SSN, soprattutto cerca un medico che a pelle ti ispiri fiducia e fidati di lui, Roma è una città grandissima ed offre tanto anche da questo punto di vista.

    Baci

    Edited by Isotta62 - 23/9/2015, 10:14
     
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    scusate ragazze se mi intrometto anche io in qs discussione, anche se nn c'entro, pero' da mia esperienza succede pure qui', che delle volte sono piu' che contenta del servizio sanitario e delle volte meno. Dipende dai casi, dai dottori, dai giorni, dal mio stato d'animo in quel momento.
    Credo che ognuna di noi si fa' un opinione in base alla propria esperienza, positiva o negativa, e la condivide.
     
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