RISONANZA MAGNETICA

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  1. serena2
     
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    Visto che alcune di noi l'hanno fatta ed altre devono farla.

    Risonanza magnetica cos'è e come funziona?

    La risonanza magnetica nucleare (RMN) è una tecnologia ormai ampiamente diffusa in Italia ed è molto usata per la diagnosi della Sclerosi Multipla.
    Molte persone affette dalla malattia eseguono regolarmente la RMN; questo esame, infatti, consente al medico di visualizzare e di monitorare, nel tempo, le lesioni demielinizzanti - cerebrali e midollari - che sono tipiche della Sclerosi Multipla.
    Si tratta di una tecnica assolutamente non invasiva e non si basa sull’utilizzo dei raggi X (come le comuni radiografie o la Tomografia Assiale Computerizzata, detta anche semplicemente TAC), ma utilizza campi magnetici ed onde di radiofrequenza, ottenendo immagini anatomiche del corpo.


    DURATA
    La durata dell’esame è in media di circa 30 minuti, ma questo tempo varia a seconda delle regioni anatomiche da esaminare, della patologia da studiare e della necessità di iniettare il mezzo di contrasto. (nel caso di utilizzo del mezzo di contrasto ATTENZIONE a comunicare eventuali allergie a metalli vari!)

    L’ESAME NON PUÒ ESSERE ESEGUITO SE Si E' PORTATORI DI:
    · Pacemaker cardiaco
    · Clip vascolari ferromagnetiche
    · Catetere Swan-Ganz
    · Elettrodi endocorporei
    · Dispositivi elettromeccanici non rimovibili
    · Protesi del cristallino con punti ferromagnetici intraoculari
    · Corpi estranei ferromagnetici in sedi vitali o vicini a vasi sanguigni, occhi, ecc
    · Alcuni impianti e protesi acustiche interne
    . Se si ha allergia al nickel


    CITAZIONE (cedan @ 24/5/2012, 16:58) 
    AIRC informa

    Risonanza magnetica: fuori dal tunnel

    Domande sull’esame:

    È un esame che possono fare tutti o ha controindicazioni?

    Durante la gravidanza l’esame è controindicato o va effettuato con particolare cautela
    e solo in casi di assoluta necessità, soprattutto nelle prime 12 settimane. Pertanto, anche chi
    non può escludere del tutto di avere un’iniziale gestazione in corso dovrebberimandare l’indagine.

    Non possono poi sottoporsi a risonanza magnetica i portatori di pacemaker cardiaco o di neurostimolatori perché il campo magnetico o le onde prodotte dall’apparecchiatura potrebbero alterarne il funzionamento?

    L’esame è controindicato anche per chi, in seguito a importanti interventi chirurgici, ha nel corpo strutture metalliche di vario tipo, specialmente se in prossimità di organi vitali, per evitare che il campo magnetico prodotto dalla macchina possa provocare uno spostamento in altra sede Tipicamente si tratta di protesi, chiodi e viti applicate in ortopedia, ma esistono anche altri dispositivi, in uso in altri rami della chirurgia, (per esempio in interventi di angioplastica su arterie e vene) realizzati con materiali che potrebbero rendere rischioso l’esame. Le protesi del cristallino impiantate per la cataratta o le valvole cardiache metalliche costituiscono un motivo di controindicazione all’esecuzione della risonanza magnetica.

    Recentemente sono stati messi a punto e introdotti nella pratica chirurgica nuovi materiali, molti dei quali a base di titanio, che non interferiscono con l’indagine, ma in ogni caso, è bene segnalare ogni tipo di operazione subita in passato.

    In caso di necessità il medico potrà contattare la struttura dove è stato eseguito l’intervento per accertarsi della compatibilità del materiale utilizzato oppure sottoporre il paziente a una radiografia preliminare per escludere la presenza di materiale metallico.

    Sempre per il rischio di avere nel corpo piccole schegge metalliche, anche senza esserne consapevoli è opportuno che chiunque abbia lavorato come tornitore, saldatore, carrozziere, addetto alla lavorazione di vernici metallizzate oppure abbia subito incidenti di caccia o sia stato vittima di un’esplosione informasse gli operatori.

    Occorre qualche tipo di preparazione particolare all'esame?
    No, nei giorni precedenti l’esecuzione di una risonanza magnetica, qualunque sia la parte del corpo da esaminare, e indipendentemente dal fatto che si preveda l’iniezione di un mezzo di contrasto o meno, di solito si può mangiare normalmente, assumere tutti i medicinali di cui si fa abitualmente uso, non è richiesto alcun tipo di preparazione né occorre alcuna particolare precauzione.

    Il medico può però prevedere un trattamento preventivo per evitare reazioni rischiose nei soggetti allergici che devono sottoporsi all’esame con mezzo di contrasto o in altri casi specifici.

    Sempre e soltanto quando è previsto l’uso di un mezzo di contrasto, le donne che allattano dovrebbero raccogliere e conservare prima dell’esame il latte necessario per le 24 ore successive all’indagine, è inoltre consigliato di utilizzare il biberon per evitare il rischio che la sostanza passi al piccolo.

    Il giorno dell’esame si consiglia di indossare indumenti senza ganci o bottoni automatici, spille, chiusure lampo o altre parti metalliche, che andrebbero in ogni caso tolti prima dell’esecuzione dell’indagine. Si consiglia di prestare molta attenzione anche ai punti metallici applicati in tintoria, che spesso restano attaccati alle etichette perché difficilmente visibili.

    Per evitare inconvenienti, comunque, il paziente viene di norma invitato a togliersi tutti i vestiti, ad esclusione della biancheria intima (purché priva di parti metalliche)e ad indossare un camice, fornito dal personale, e calzari monouso.

    E’ necessario presentarsi senza gioielli e piercing, fermagli per capelli e cinture, occhiali e orologio, ma anche eventuali lenti a contatto, apparecchi per l’udito, protesi dentarie mobili, cinti sanitari, busti e parrucche. Non è consentito portare con sé cellulari, carte di credito o altre tessere magnetiche che potrebbero interferire con lo strumento di indagine.

    In alcuni casi si richiede anche di rimuovere i cosmetici dal viso e dagli occhi: si può decidere di non truccarsi oppure di portare con sé il necessario per la pulizia del viso.

    È meglio che mi faccia accompagnare da qualcuno o posso venire da solo? Potrò guidare la macchina per tornare a casa?

    All’esame ci si può tranquillamente recare da soli perché non occorre nessun tipo di assistenza né durante la sua esecuzione né al suo termine. Terminata l’indagine si può tornare a casa, anche guidando, senza nessun tipo di limitazione.

    L'esame è doloroso?
    L’esecuzione di una risonanza magnetica non è mai dolorosa, se si esclude la piccola puntura richiesta dall’eventuale iniezione di mezzo di contrasto nella vena del braccio.

    Potrò avere altri tipi di disagio durante o dopo la sua esecuzione?
    Gli unici fastidi che si possono avvertire durante l’esecuzione dell’esame derivano dal forte rumore provocato dalla macchina e dal senso di claustrofobia provocato dal fatto di rimenere chiusi in un grande cilindro per una certa quantità di tempo.

    Per rimediare al rumore di solito vengono fornire al paziente cuffie o tappi per le orecchie, non è invece consentito l’utilizzo di cuffiette del lettore mp3, che non può essere tenuto acceso durante l’indagine.

    Il disagio provocato dalla chiusura nella macchina è oggi molto minore di un tempo, per la disponibilità di apparecchiature ventilate, più ampie e aperte. Nella maggior parte dei casi è sufficiente cercare di rilassarsi e pensare ad altro, ma è importante restare immobili e non parlare per non interferire con l’esecuzione dell’esame.

    Sarebbe opportuno che chi soffre di forme gravi di claustrofobia, epilessia o disturbi psichiatrici segnalasse il problema agli operatori: in casi di necessità è possibile ricorrere a una leggera sedazione, spesso utilizzata anche allo scopo di tenere fermi così a lungo i bambini.

    Nel corso dell’esame è normale avvertire un senso di riscaldamento in alcune parti del corpo, che va segnalato agli operatori solo se diventa eccessivo.

    È possibile anche che il campo magnetico generato dalla macchina, stimolando le cellule nervose del paziente, provochi la contrazione involontaria o la sensazione di pulsazione in alcuni muscoli a livello di varie parti del corpo. Anche questi effetti non devono preoccupare, se diventano troppo fastidiosi è consigliabile avvertire l’operatore, con cui si è sempre in contatto tramite un campanello di allarme e un interfono situato all’interno dell’apparecchiatura.

    A sua volta, chi esegue l’esame vede e ha sotto controllo in ogni istante il paziente e può quindi sempre intervenire in caso di necessità.
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    L'esame comporta dei rischi immediati?
    Rispettando le cautele sopra descritte, l’unico possibile rischio nel corso della risonanza magnetica è una reazione allergica alla sostanza usata come mezzo di contrasto, il gadolinio, che generalmente provoca questi episodi molto più raramente dei prodotti a base di iodio usati per gli esami radiografici. In ogni caso è bene avvertire il personale se in passato si sono verificate reazioni allergiche di questo tipo o se si è affetti da gravi disfunzioni renali.

    L’allergia si può manifestare con sintomi lievi, come prurito, nausea e vomito e, solo in casi eccezionali, scatenare reazioni più gravi che il personale è comunque pronto a fronteggiare.

    Nella sede di tatuaggi, soprattutto se fatti molti anni fa, quando era più comune l’uso di pigmenti metallici, si possono creare irritazioni della pelle.

    L'esame mi espone a radiazioni o ad altri rischi a lungo termine?
    Nonostante l’aggettivo “nucleare”, con cui veniva un tempo denominato questo esame, la risonanza magnetica non prevede l’uso di sostanze radioattive né di radiazioni ionizzanti come quelle dei raggi X, ma sfrutta campi magnetici di alta intensità, simili a grosse calamite, e onde a radiofrequenza simili a quelle utilizzate per la radio e la televisione.

    Allo stato attuale delle conoscenze non c’è ragione di credere che possa provocare danni nemmeno a distanza di tempo.

    Le donne portatrici di mezzi contraccettivi intrauterini come la spirale dovrebbero però consultare il loro ginecologo per valutare l’opportunità di eseguire un’ecografia di controllo, per accertarsi che il dispositivo non si sia spostato sotto l’effetto dei campi magnetici prodotti nel corso dell’esame, col rischio che la sua efficacia si sia ridotta e che si vada incontro a una gravidanza indesiderata.

    Quanto dura?
    La durata di una risonanza magnetica dipende dall’estensione della parte del corpo da esaminare ma può essere anche di 40-45 minuti. Molti possono trovarsi in difficoltà a mantenersi immobili, come richiesto perché l’esame riesca bene, per tutto questo tempo. Si può però chiedere a chi la esegue di sgranchirsi un po’ tra una sequenza e l’altra.
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    Alla fine posso andare subito a casa o devo restare in osservazione? Per quanto?
    A meno di indicazioni diverse da parte del personale che ha eseguito l’esame, non occorre un periodo di osservazione al termine dell’indagine: ci si può rivestire subito e tornare a casa.

    Posso riprendere subito la mia vita normale o devo avere particolari accortezze?
    Con l’unica eccezione delle donne che allattano, se sottoposte a un esame con mezzo di contrasto (vedi domanda 2), tutti gli altri possono riprendere da subito la loro vita normale, senza nessuna limitazione di alcun genere.


    » Articolo conforme ai principi HONcode



    Edited by serena2 - 24/5/2012, 20:23
     
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51 replies since 18/8/2010, 19:25   7050 views
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